Emanuela Genero

Emanuela Genero nasce a Cavour, sorridente cittadina della campagna torinese, dove tuttora risiede. Da sempre lettrice appassionata, da qualche anno si dedica anche alla scrittura. Nel 2019 ha vinto un concorso letterario nazionale con il racconto Verità sepolte. Ballerina di tango argentino, ha por-tato in scena spettacoli di successo. Non ha mai smesso, inoltre, di coltivare la sua passione per l’arte del disegno in grafite, nata quando era ragazzina.

Valerio Molinaro

Valerio Molinaro nasce a Roma nel 1984. Nella stessa città frequenta il liceo Classico presso l’Istituto Salesiano Pio XI. Il suo amore per la sceneggiatura sboccia negli anni universitari: comunicazione, produzione culturale e critica cinematografica diventano i suoi interessi principali. Da autore e regista teatrale ha scritto e diretto Allora si può, Sono pulp perché mi chiamo Bukowski, Gratta Gratta Bang Bang! e un musical tratto dal film d’animazione Nightmare Before Christmas. Ha lavorato come aiuto-regista di Gino Landi in occasione della commedia Il letto ovale e successivamente ha affiancato Pino Quartullo nello spettacolo Occhio a quei due con Lillo e Greg. Infine, il suo grande sogno: la realizzazione di romanzi gialli. Nel 2016 la Newton Compton Editori pubblica A sei miglia da L’Avana, il suo esordio letterario. L’anno successivo, la medesima casa editrice manda in stampa Gli Orchi non sempre sono verdi.

Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio

La sua opera più celebre è il Decameron, raccolta di novelle che nei secoli successivi fu elemento determinante per la tradizione letteraria italiana, soprattutto dopo che nel XVI secolo Pietro Bembo elevò lo stile boccacciano a modello della prosa italiana[8]. L’influenza delle opere di Boccaccio non si limitò al panorama culturale italiano ma si estese al resto dell’Europa[9], esercitando influsso su autori come Geoffrey Chaucer, figura chiave della letteratura inglese, o più tardi su Miguel de CervantesLope de Vega e il teatro classico spagnolo[10].

Boccaccio, insieme a Dante Alighieri e Francesco Petrarca, fa parte delle cosiddette «Tre corone» della letteratura italiana. È inoltre ricordato per essere uno dei precursori dell’umanesimo[11], del quale contribuì a gettare le basi presso la città di Firenze, in concomitanza con l’attività del suo contemporaneo amico e maestro Petrarca. Fu anche colui che diede inizio alla critica e filologia dantesca: Boccaccio si dedicò a ricopiare codici della Divina Commedia[N 1] e fu anche un promotore dell’opera e della figura di Dante.

Nel Novecento Boccaccio fu oggetto di studi critico-filologici da parte di Vittore Branca e Giuseppe Billanovich, e il suo Decameron fu anche trasposto sul grande schermo dal regista e scrittore Pier Paolo Pasolini.