
Una favola per raccontare la varianza di genere (in riga edizioni), nel quale affronta con delicatezza un argomento considerato tabù. Il filo conduttore che lega questo e il precedente libro dell’autrice è il desiderio di mettere in luce l’importanza delle emozioni vissute con consapevolezza. “Credo nell’inclusione e nei bambini. Per questo motivo scrivo rivolgendomi soprattutto a loro, perché nascono privi di pregiudizi e vanno dunque educati alle emozioni per diventare adulti inclusivi. Nel mio lavoro ho constatato che, per parlare con loro, la favola è il modo più semplice per spiegare le cose”.